A leap into the Void

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sensation

You often say STAY WITH THE SENSATION.
Staying with it, living it, instead of avoiding it even it is unpleasant.
Staying with the sensation does not risk to bring you to identify with it?
Identifying with it means to go from bad to worse…
in other words from identifying with the body to the identifycation with the sensation, with a state of being (I dont think you mean this).
Today infact Ive read an essay in which you explain better this art:
” So the reply it is simply to stay at the level of sensation that is there BEFORE the mental stories, that come from the story itself”.
That level that is before the sensation is Consciousness (feeling of being, I amness), right?
I expect (I dont know) that the level is also before the mind that give birth to that mental stories.
Therefore, neither the mind or the body (that is where the sensations are are) can lead me to This.
Ummhh
What a mess!

If we go into a story about something it begins with a feeling, the feeling is the root.
If we see the story beginning and stay focused on the feeling prior to it then things
unfold in a way that the feeling returns to what is prior to it, nothing!
Of course the mind will try to jump in during the process and do the job, just allowing
the feeling to be present without doing anything with it is the answer. Doing nothing with
it also means not wanting it to go away or unfold into something that the mind would
prefer so it is a total acceptance of the feeling just as it is. It will then dissolve and
the focus is on the prior emptiness.
The difficult bit is that it can, and does, happen but it cannot be made to happen, in
other words it takes place when there is no one present to do it.
With Avasa[:it]

Domanda:

Dici spesso STAI CON LA SENSAZIONE.
Restare con essa, viverla, anzichè evitarla per quanto spiacevole essa possa essere.
Stando nella sensazione non si rischia forse di identificarsi con essa ?
Identificarsi con essa significherebbe cadere dalla padella alla brace…
ovverosia dall’identificazione col corpo all’identidìficazione con la sensazione, lo
stato d’animo… (non credo tu intenda quello)
Oggi infatti ho letto un tuo saggio dove spieghi meglio questa arte:
“Quindi la risposta è semplicemente restare al livello della sensazione che sta PRIMA del
sorgere di quelle storie mentali che provengono dalla sensazione stessa”
Quel livello che sta prima della sensazione è la Coscienza (sensazione di essere, io
sono), giusto ?
Mi aspetto (non sò) che quel livello stia anche prima della mente che partorisce quelle
storie mentali.
Dunque, ne la mente ne il corpo (sede delle sensazioni) possono condurmi ad Esso.
Uhmmm…
siamo in un bel pasticcio

Risposta:

Se andiamo nella storia mentale riguardo qualcosa essa inizia con una sensazione, la sensazione e’ la radice. Se vediamo la storia iniziare e restiamo focalizzati sulla sensazione che la precede, allora le cose iniziano a dispiegarsi in un modo che quella sensazione torna a cio’ che l’ha preceduta, nulla!
Naturalmente la mente cerchera’ di saltare nel processo e fare lei il lavoro, anche se il permettere alla sensazione di restare presente senza fare nulla con essa e’ la risposta. Non fare nulla con essa significa anche non volere che la sensazione vada via o si dispieghi in qualcos’altro che la mente preferisca, quindi e’ una accettazione totale della sensazione cosi’ come essa e’. Essa si dissolve e il focus e’ sul vuoto che precede.
La parte difficile e’ che puo’ accadere e lo fa, ma puo’ anche non accadere, in altre parole succede quando non c’e’ nessuno che sia presente al suo agire.

Con Amore, Avasa

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