In death as in out deepest sleep

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In death, as in our deepest sleep,
We meet as One, no other there
To separate, creating fear,
All that remains is essence bare.
All thoughts of ceasing to exist,
In Truth, are but avoidances
Of facing fully what is met
At lifetimes end when grieviances
Are scattered to the winds of time.
Then resting in Eternity
We know, we recognise direct
The Truth of all humanity.
The I of you, the I of me
Is always, and has ever been,
This moment, the continuum,
Untouched, the void behind each scene.
Stripped bare of all beliefs is found
The one that is the seeing of
What does appear as otherness,
Worthy alone of this word .
There never was a seer here,
The seeing only could take place
Because the action was the seen,
Appearing as all time and space.
All, in the twinkling of the eye,
Is realised and understood,
Its obviousness, its blatancy,
No longer known as bad or good.
One action is all that appears,
No opposites arise in play
Where Oneness rules with clarity
‘Tis seen that night does follow day.
And e’en whilst breath is in these forms
‘Tis possible the same to see,
That all that is is I alone
There never was a you or me.

Avasa

This poetry can be found on the CD “Running on Empty” where there are poems read by Avasa with the music of Anando.
For info on the Cd write to anando@inwind.it

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Nella morte, come nel nostro sonno più profondo
Ci incontriamo come Uno, non c’è un altro li
da separare, per creare paura,
Tutto quello che resta è essenza nuda.
Tutti i pensieri di cessare di esistere
In realtà sono solo dei modi di evitare
Di affrontare in pieno quello che si incontra
Alla fine della vita, quando i suoi gravami
sono spazzati via dai venti del tempo.
Allora riposando nell’eternità
Conosciamo e riconosciamo direttamente
La verità di tutta l’umanità
L’io di te, l’io di me
Che è, e è sempre stato
Questo momento, il continuum
Intoccato, Il vuoto dietro ogni scena.
Spogliato di tutte le credenze si scopre
Di essere quell’Uno che è il vedere
di ciò che appare come altro,
l’unica cosa che si merita questa parola Amore.
Non c’è mai stato qualcuno qui che vede,
Solo il vedere poteva accadere
Perché quell’azione era ciò che è visto,
apparendo come ogni tempo e spazio.
Ogni cosa in un battito di ciglia
È realizzata e compresa
La sua ovvietà, la sua banalità
Non è più conosciuta come buona o cattiva.
Un’unica azione è tutto ciò che appare,
Nessun opposto sorge nel gioco
Quando l’Uno regola con la sua chiarezza
Si vede che la notte segue il giorno.
E persino quando c’è un respiro in queste forme
È possibile che lo stesso sia visto
Che tutto è Io, soltanto,
e non c’è mai stato un me o un te.

Avasa

Questa poesia può essere trovata nel CD “Running on Empty” dove ci sono poesie lette da Avasa con la musica di Anando.
Per info sul CD scrivi a anando@inwind.it

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