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Having read what you have to say about your childhood I can say that it is very similar to my own past experience as a child. I too had to watch my mother do things, mainly to myself, that were beyond the normal chastisement towards a child.
From my own experience and also from what I have seen of others experiences in such matters I do not for one second believe that the answer is to delve into the past and recall the memories as if the answers lay in that direction. I do not encourage anyone to uncover memories that were anyway based upon the idea that they were belonging to someone or that they happened to someone.
As long as we remain entertaining the idea that working through memories is the way forward we will be continually going backward and the mind will eventually create new false memories of what took place, it is the play of analysis.
The answer is as I have stated from the first time that we met. The energy that arises prior to the appearance of the memory is what is important and this is the ONLY way to go ahead with the removal of the effects of such past experiences.
One does not have memories ALL the time but if when they arise one jumps into play with them then they are lengthened and reinforced and their continuation is guaranteed so the answer is to simply remain at the level of the sensation prior to the mental stories arising from the sensation.
I say simply but of course initially it is not simple and so it requires a trust that this is the way to go. This trust gives way to a kind of knowing which at a later date gives rise to a higher understanding of how things have moved in the correct direction as the mental stories have dropped away and the sensations also have greatly lessened.
What we put our attention on is fed by our attention. Our attention is the first activity that arises from the No-Thingness of Being and it therefore creates what it intends to find in what it is seeking into. This means that any story we put our attention on brings more of that story into play and not less of it.
I have met many people who have been in psychiatric “care”, and also know many who have turned to psychologists for help, which is a step in a better direction as far as I am concerned, but have never seen a result that could be said to have brought them to a place of natural balance. There were always residues remaining after analysis and in the case of medication and psychiatry all the problems later resurfaced.
The first thing that is required is that one realizes that no one can undo the knot of confusion for you and also that you yourself cannot do it by any method. Staying with the sensation prior to it appearing as a mental story, that then reinforces the story endlessly, is the only way through the maze of mindstuff. This implies doing absolutely NOTHING, allowing things to be as they are and noting what is arising without being drawn into the many patterns of avoidance which the mind has created to get away from the sensations.
These sensations are the doorway THROUGH and beyond the jungle of the mental AND the feelings.
These things belong to a mind that has become very confused due to bad programming from people who themselves were badly programmed by people who themselves were etc etc etc
When I found out what my mothers childhood was like, many years after the effect she had had on me had subsided, I felt only sadness towards her for what she had been through. She felt this and acknowledged that in her new connection with me, I had not seen her for twenty six years. Our new relationship was fresh and open and left us free in one another’s company to be ourselves.
So as always I will repeat STAY WITH THE FEELING!
The going into of the story serves absolutely no purpose in removing the problem, which is the stories themselves. Remaining at the level of the feelings with intention to get them to go in a particular direction is of no use either, as this intention will be coming from the problematic mind play anyway.
Reread this if necessary over and over until you see clearly what is being stated here.
This is NOT new information about how to solve a problem of the mind but information that has one simple message in it.
Problems cannot be solved, they disappear when they DIS-solve, nothing of them then remains.
The mind has developed many strategies to avoid touching the sensations that arise prior to the mental stories and so these patterns of avoidance will be present but if the attention remains on the natural unfolding of the sensations and not moved by the sensations patterns then they will drop away.
When this takes place there will be nothing, no mental activity and no feeling activity and in that there is freedom, freedom from the original problem, the idea that one is a person.
You and I and all other beings are not what we believe ourselves to be, we are this that remains when all that can be classified as personal has dropped away.
We are No-thing, Emptiness, impersonal and free.
This is the way home, there is no other door.
May you recognize what is written here and pass through this hinge-less door to the place that you have never actually left.
With much Love
Avasa
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Dopo aver letto quello che avevi da dire sulla tua infanzia, posso risponderti che è qualcosa di molto simile alla mia esperienza di bambino. Anche io ho dovuto guardare mia madre fare delle cose, principalmente a me, che andavano oltre la normale educazione impartita ad un bambino.
Per mia esperienza, e anche di ciò che ho visto in altri riguardo tali argomenti, non credo per un solo istante che la risposta stia nel passato e nel richiamare vecchie memorie come se una soluzione potesse trovarsi in quella direzione. Non incoraggio nessuno a riscoprire memorie che sono comunque basate sull’idea che esse appartengano ad un qualcuno o che siano accadute ad un qualcuno.
Fino a che intratteniamo l’idea che lavorare sulle memorie del passato sia il modo di andare avanti, andremo continuamente indietro e la mente alla fine creerà false memorie di quello che è accaduto, questo è il gioco dell’analisi.
La risposta è la stessa che ho detto da quando ci siamo incontrati. L’energia che sorge prima dell’apparizione della memoria è ciò che è importante e questo è l’UNICO modo di andare avanti nella rimozione degli effetti di certe esperienze del passato.
Non si hanno SEMPRE delle memorie, se però quando sorgono uno si tuffa a giocarci, allora si prolungheranno nel tempo e si rinforzeranno al punto che il loro proseguimento sarà garantito. Quindi la risposta è semplicemente restare al livello della sensazione che sta prima del sorgere di quelle storie mentali che provengono dalla sensazione stessa.
Dico semplicemente, anche se all’inizio è ovvio che questo non sia semplice affatto e quindi ci vuole un po’ di fiducia che questa sia la strada da intraprendere.
Questa fiducia lascia poi spazio ad un tipo di conoscenza che più in là lascia spazio ad una comprensione più alta di come le cose si sono mosse nella giusta direzione man mano che le storie mentali sono cadute e le sensazioni sono a loro volta grandemente scemate.
Ciò su cui mettiamo la nostra attenzione è nutrito dalla nostra attenzione. La nostra attenzione è la prima attività che sorge dal Nulla dell’Essere e quindi crea quello che intende trovare in ciò che sta cercando. Questo significa che qualunque storia su cui la nostra attenzione si posi crescerà, piuttosto che diminuire.
Ho incontrato molte persone che sono state in “cura” psichiatrica, e conosco molti che si sono rivolti ad un aiuto psicologico, un passo che e’ in una direzione migliore per quanto mi riguarda, anche se da esso non ho mai visto risultati che si possa dire abbiano davvero apportato un bilanciamento naturale. Ci sono sempre dei residui che restano dopo l’analisi e nel caso della psichiatria e dell’uso di medicine tutti i problemi alla fine riemergono.
La prima cosa che è richiesta è realizzare che nessuno può sciogliere quel nodo di confusione per te e che quindi tu stessa non puoi farlo attraverso alcun metodo. Stare con la sensazione che precede l’apparire di una storia mentale che altrimenti si reinforza all’infinito è l’unico modo di uscire dal labirinto della mente. Questo implica non fare assolutamente NIENTE, permettere alle cose di essere come sono, e notare ciò che sorge senza essere attratti dai vari schemi che la mente ha creato per evitare di toccare quelle sensazioni.
Queste sensazioni sono la porta da ATTRAVERSARE per andare oltre la giungla dei pensieri E delle sensazioni.
Queste cose appartengono alla mente che è divenuta molto confusa a causa di una cattiva programmazione da parte di persone che a loro volta sono state programmate male da gente che lo era e cosi via.
Quando ho scoperto come era stata l’infanzia di mia madre, molti anni dopo che l’effetto di quello che mi aveva fatto era ormai scemato, ho sentito solo tristezza per lei e per quello che aveva attraversato. Lei stessa lo ha sentito e ha riconosciuto che questo era il modo di riconnettersi con me, sebbene non l’avessi incontrata per 26 anni. La nostra nuova relazione era a quel punto fresca e aperta e ci ha lasciato liberi di essere in compagnia l’uno dell’altra.
Quindi come dico sempre STAI CON LA SENSAZIONE!
L’andare nella storia non serve assolutamente a nulla per rimuovere il problema, cosa che le storie stesse sono. Anche restare a livello delle sensazioni con l’intenzione di farle andare in una certa direzione è inutile, in quanto questa intenzione arriverà dal gioco problematico della mente.
Rileggi queste parole se necessario più volte fino a che non vedrai con chiarezza quello che viene affermato.
Questa NON è una nuova informazione su come risolvere un problema della mente ma una informazione che ha in sè un semplice e unico messaggio.
I problemi non possono essere risolti, spariscono quando sono DISSOLTI, e nulla di essi resta.
La mente ha sviluppato molte strategie per evitare di toccare quelle sensazioni che sorgono prima del mentale e quindi ci sono degli schemi che portano ad evitarle, ma se l’attenzione resta sul naturale dispiegarsi delle sensazioni stesse, senza muoversene via, quelle sensazioni cadranno.
Quando questo accade non ci sarà nulla, nessuna attivita’ mentale e nessuna sensazione; e in questo c’è libertà, una libertà dal problema originale, ovvero l’idea che di essere una persona.
Tu e io e tutti gli altri esseri non siamo quello che crediamo di essere, siamo questo che resta quando tutto quello che può esse classificato come personale cade via.
Siamo NULLA, Vuoto, impersonale e libero.
Questa è la strada verso casa, non c’è altra porta.
Possa tu riconoscere quello che è scritto qui e passare attraverso questa porta senza cardini che non hai mai in realtà lasciato.
Con amore,
Avasa
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